venerdì 13 gennaio 2017

Intervista ad Enzo Quaranta

L’amore per la vita… quando non si smette di sognare
Enzo Quaranta, poeta e scrittore contemporaneo

“Come hai iniziato a scrivere Enzo?”.
Fu proprio da ragazzo che scoprii il mio amore per la lettura e la scrittura”.
“Dove ti piaceva studiare?”.
Trascorrevo interi pomeriggi, immerso nello studio, in un luogo silenzioso e dall’atmosfera surreale. La Biblioteca Comunale. Mi piaceva sfogliare quei libri colmi di polvere…”.
Eh sì, la Biblioteca di Torremaggiore era davvero un luogo suggestivo… non posso che concordare, essendone  rimasta affascinata personalmente.
Ed è proprio a Torremaggiore che Enzo Quaranta nasce, come ultimo di tre fratelli.
Laureatosi in Economia e Commercio con il massimo dei voti, ha svolto vari e diversi incarichi di insegnamenti universitari. Cultore della materia in Economia Aziendale, Economia delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche, Programmazione e Controllo e Management Pubblico presso l'Università degli Studi di Foggia, nonchè Ispettore della Guardia di Finanza.
“Cosa ami particolarmente del tuo lavoro e cosa no?”.
Se la domanda riguarda il mio lavoro di appartenente alla Guardia di Finanza e dottore di ricerca universitario, amo tutto! Il lavoro di finanziere, da molti visto in maniera negativa, ha a mio avviso dei risvolti sociali importanti. Difatti il nostro compito è quello di aiutare a stabilire una maggiore equità sociale attraverso la ricerca dell’evasione fiscale. E questo mi rende orgoglioso del mio lavoro. Come dottore di ricerca universitario poi, adoro studiare e poter insegnare.
Per quanto riguarda la mia passione di scrivere invece, la considero un hobby. Scrivere per me ha una funzione egoista. È un modo per conoscersi meglio e per far emergere sentimenti e sensazioni che spesso celiamo. Ecco, io scrivo perché per me è terapeutico. Se piace agli altri ne sono contento, ma se non dovesse piacere lo farei lo stesso”.
“Anche in politica hai ricoperto diversi incarichi, come Consigliere Comunale e addirittura come viceSindaco di Torremaggiore. Perché oggi si odiano un po’ tutti i politici?”.
Sinceramente non lo so! Non vorrei avventurarmi in analisi sociologiche che non mi competono e che non saprei fare. Certo c’entra la situazione di difficoltà economica e sociale in cui viviamo. Se il popolo è in sofferenza ed è insoddisfatto è chiaro che se la prende con la classe politica che lo rappresenta. Se il popolo non ha difficoltà, elogia i propri rappresentanti. Quindi l’astio che vi è nei confronti della classe politica oggi è più che comprensibile. Di certo però a volte la cura è peggiore del male… Nel senso che questa disaffezione e voglia di cambiamento travolge la classe politica nella sua interezza e si riversa verso populisti che poi alla prova dei fatti non hanno alcuna capacità politica e di amministrazione. Non tutto ciò che è nuovo è anche buono. È come se io ti chiedessi: Se stai male vai dal miglior specialista medico o ti fai curare dal primo che passa? Ecco in politica dovrebbe valere la stessa cosa”.

Tornando alla produzione letteraria, Enzo Quaranta, ha partecipato anche a numerose pubblicazioni in materie scientifiche, amministrative e legali. Dilettandosi nella scrittura di poesie, ha ricevuto tantissimi premi nazionali, classificandosi spesso al primo posto in Concorsi Letterari, come al Premio Poesia dell’anno, sezione D, Quartu Sant’Elena, 2014 ed è stato insignito di  innumerevoli Menzioni, Encomi, Targhe e Premi.
“Enzo, ogni volta che ricevi un premio, qual è il tuo primo pensiero?”.
Sicuramente resto stupito, perché come ho detto, ho iniziato a scrivere per me stesso. Vedere poi che i miei pensieri possano piacere ad altri è sicuramente una sensazione piacevole. Si, mi fa piacere ricevere riconoscimenti perché presuppongono che qualcuno apprezza ciò che scrivo”.
“Il tuo primo romanzo, Sempre X Sempre (Aletti Editore), presentato in diverse città è vincitore di premi.  Narra la storia di un amore struggente, che si conclude con un ultimo incontro in cui i protagonisti sono consapevoli che la forza delle emozioni vissute sopravviverà alla morte. È una trama davvero toccante. Ma un amore, per restare eterno, credi debba coniugarsi anche alla passione?”.
Nel romanzo che ho scritto Sempre x sempre affronto il tema dell’amore giovanile, quello ricco di passione, quello travolgente, quello che ti fa sentire perennemente ubriaco. Credo che spesso identifichiamo l’amore con la passione. Così spesso la passione finisce e riteniamo che finisca anche l’amore. Io credo invece che l’amore sia un sentimento in divenire. È un sentimento che muta con il tempo e con le circostanze.  È  amore quel sentimento che ti fa sentire completo solo se condividi la tua vita con la persona che ami. Quindi amore e passione, per me, non sono sinonimi. Sia chiaro, io vivo di passioni ed in un rapporto di coppia la passione è sicuramente importante. Ma credo che l’amore sia qualcosa di diverso…
Con la silloge “Memories” (La Rupe Mutevole), Enzo ha ricevuto il premio di Finalista al Concorso Internazionale di Poesia e Letteratura La biglia verde”, (2015) ed il premio di Finalista al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti, Sezione poesia edita, Seravezza, (2015). 
“Nella tua silloge Memories, razionalità e creatività si fondono. In un amore in cui il cuore ama, ma la ragione glielo impedisce, il cuore da solo, può farcela?”
Anche questo è un tema dibattuto da secoli. Il rapporto tra Psiche e Cupido resta un tema affrontato da tanti, ma sempre attuale. Per come considero l’amore io, bisogna sempre seguire il cuore. L’amore è di per sé un sentimento irrazionale. Si insinua nei posti e nei luoghi sbagliati. Non ha nulla a che fare con la razionalità. Spesso facciamo scelte razionali, ma senza amore, che ci condannano ad essere infelici. Io credo che bisogna seguire il cuore; farsi trascinare dai sentimenti rende la vita meravigliosa, piena di colori. L’alternativa è spesso una vita grigia. “Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi non rischia il certo per l’incerto”. Seguire il cuore spesso significa fare scelte rischiose, ma sono ossigeno per la nostra anima”. 
“Nel tuo terzo libro, Preso dagli impegni ho dimenticato di vivere, (Intermedia Edizioni), racconti in modo più o meno fantasioso ricordi dell’infanzia e rifletti sulla bellezza delle cose semplici. Oggi cosa possiamo fare per avvicinarci e cogliere quel senso della vita che sembra sfuggirci?”
Ho scritto un racconto sul senso della vita. Per me il senso della vita è legato al concetto di serenità che a sua volta è sinonimo di semplicità. Siamo spesso tutti, me compreso, presi da tanti impegni, dal lavoro, dalla voglia di far carriera e di emergere, che trascuriamo noi stessi e le persone che ci amano. E siamo sistematicamente insoddisfatti pur avendo tutto. Perdiamo il senso della vita. Solo di fronte a dei lutti improvvisi o delle brutte notizie ci fermiamo a riflettere su quanto sia sottile il filo che congiunge la vita con la morte. Per vivere bene credo, dobbiamo riscoprire il concetto di semplicità, che ci può aiutare a ritrovare l’armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda. Questo è il mio senso della vita, che, chiaramente, ho difficoltà a realizzare, ma aspiro a farlo. E sono convinto, come dico nell’introduzione del mio libro “Preso dagli impegni ho dimenticato di vivere” (che come vedi già dal titolo affronta proprio quest’argomento), che ognuno di noi dia un senso alla vita rispetto a ciò che gli manca nella vita reale”.

Poesie dalle note romantiche e suggestive quelle di Enzo Quaranta, che riescono ad elevarsi come un’ode magica a decantare la nostra amata esistenza.
Una sua poesia mi ha particolarmente colpita: “Ho smesso”.
Ho smesso di credere alle fate, ho smesso di rincorrere falsi miti... seppur ho smesso di fare molte cose, non ho smesso di sognare e di amare e per questo sono certo di non aver smesso di vivere”.

Certo, caro scrittore. Non hai smesso di vivere e non smetterai mai di essere immortale come tutti coloro che amano, sognano e inneggiano alla vita. Con il cuore e con l’anima. Come te.  
(www.enzoquaranta.it)            

                                                                              Elisabetta Ciavarella

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