venerdì 9 febbraio 2018

Intervista a Vito Guardo

Vito Guardo e le sue sculture


Nato a Catania, Vito Salvatore Antonio Guardo è un artista che si cimenta con molta passione nella scultura.
Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Catania e laureatosi presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma, inizia ben presto ad esporre in numerose personali e collettive presso Palazzi, Musei e Gallerie, ottenendo diversi riconoscimenti.
Tantissime le sue opere realizzate in legno, resina, pietra lavica, marmo e bronzo; sculture sia a tema religioso che riproduzioni di nudi femminili e di vari soggetti.

Vito, ma quali sono i materiali che preferisci utilizzare per le tue creazioni e perché?”.
Premetto che è come se fossi nato in bottega, dove ho respirato fin da bambino profumi di essenze, dell’ulivo, del cipresso e dell’arancio. Devo pure dire che nel laboratorio di mio padre sono cresciuto con il rigore degli antichi maestri. Il legno è stata la mia prima materia, poi crescendo e studiando mi è venuta voglia di provare materie sempre più dure e difficili, come marmi e pietre, fino al basalto dell'Etna.”.

A grandi linee ti risulta più semplice realizzare un'opera piccola o una di grandi dimensioni?”.
Naturalmente il grande comporta maggiori difficoltà, ma la passione non conosce ostacoli!

Le tue creazioni sono il frutto di notevole impegno, impiego di tempo, pazienza e lavoro manuale. C'è stata un'opera che ti ha sfinito fisicamente?”.
Ebbene sì, la ‘Nascita di Venere’ sicuramente è l'opera che mi ha veramente sfinito. Pensa che quando ho iniziato, nei cantieri di lavorazione della pietra lavica, mi prendevano per matto! Ero alle prese con sei tonnellate di pietra durissima...

Quale, ammesso ce ne sia uno, tipo di materiale non hai mai scolpito e ti piacerebbe lavorare in futuro?”.
Sicuramente mi piacerebbe provare a lavorare l'acciaio inox”.

La tua opera più grande e quella più piccola?”.
Come ti dicevo ‘La nascita di Venere’ finora è stata la mia opera più grande. Riguardo quella più piccola non ricordo bene, ne ho fatte talmente tante, quali volti e figure in miniatura ed anche piccolissimi bassorilievi”.

Per diventare uno scultore bravo, quali doti occorrono e cosa consigli a chi intenda avvicinarsi a tale tipo di arte?”.
Alla base occorrono talento per il disegno e manualità. Poi tanto studio e lavoro, frequentare bravi maestri, conoscere la storia dell'arte ed il nostro passato, ma soprattutto grande passione e perseveranza”.

Cosa la scultura non potrà mai darti e cosa invece solo essa può donarti?”.
Anche se diventare benestanti con la scultura è molto difficile, a me personalmente ha dato tutto ciò che mi serve realmente. Solo essa può donare emozioni uniche”.

L'opera in cantiere, se puoi dirlo?”.
La mia mente è molto ricca di idee riguardanti future opere da creare. Da tempo sto studiando come realizzare un grande Polifemo in pietra lavica, pure se penso che forse resterà solo un sogno, proprio perché trattasi di un'opera ‘ciclopica’...

La maestosa scultura posta al centro della rotatoria di via Gramsci, all’ingresso di Gravina di Catania, una donna che rappresenta i quattro elementi (terra, aria, acqua e fuoco), interamente scolpita da te a mano e con un diametro di circa due metri e mezzo, in pietra lavica dell’Etna, ha preso il posto di un masso in materiale sintetico,  prima posto. Un bel giorno, gli automobilisti si sono accorti che la fascinosa opera indossava un coloratissimo bikini… Ciò ti ha infastidito?”.
No, non mi ha infastidito. La polizia municipale subito si è adoperata per rimuoverlo. Si sono fatte varie supposizioni sul motivo del gesto; credo si trattasse solo di un gioco o di una scommessa o forse un modo per apprezzare l'opera… Una goliardata insomma, ma devo ammettere che il costume le calzava a meraviglia..."