Ramona Ultima Parte
Ramona,
dopo intere giornate di sofferenze, decise di prendersi una serata di svago per
sé e per sua figlia che la vedeva ogni giorno crescere sempre di più.
Decisero
insieme di andare in un locale dove suonavano musica dal vivo e karaoke. Aurora
aveva voglia di cantare e così fu. Per la prima volta la sentì cantare. Aveva
una voce stupenda, sublime, calda. Ramona si commosse nel
sentire la sua voce e per un attimo dimenticò tutte le cose brutte che le erano
accadute....
(Nando-Ago
Mastromatteo).
Ramona studiava Carlo che parlava con uno sconosciuto.
Stavano girando cautamente attorno a un argomento che lei non capiva bene, ma
di cui capiva l'importanza. La tensione era quasi palpabile. Riusciva a sentire
qualche parola "cosa diavolo è successo ?" chiese Carlo, ma l'altro
non rispose. "Questo cambia tutto per noi!" insistette Carlo e
l'altro annuì. Si alzarono e uscirono dal bar senza accorgersi di lei che,
nascosta dietro una colonna di marmo, li aveva visti e sentiti. “Cosa succede?”
pensò e la sua mente correva avanti inseguendo le implicazioni di quella
scoperta. Se lo sentiva che Carlo nascondeva qualcosa, sempre nervoso, sempre a
chiedere notizie sul suo lavoro, sobbalzava ogni volta che qualcuno gli si
avvicinava alle spalle, per questo quando
casualmente lo aveva visto entrare in quel bar con il viso così tirato si era nascosta e ora pensava a
cosa fare. La serata con sua figlia e l'amore che sentiva per lei le avevano
fatto vedere la relazione con Carlo in modo diverso. Si è vero c'era un'attrazione
tra loro, ma non erano mai arrivati al dunque e questo perché nel suo cuore
c'era ancora Antonio, sempre lui e solo lui. Aurora poi, adorava il padre e non
sapeva del tradimento poiché Ramona
aveva sempre fatto in modo che la figlia crescesse
con la convinzione che si erano
separati per incompatibilità di carattere; non
voleva che Antonio fosse sminuito agli occhi di Aurora. Rientrato a casa Marco
si fece una doccia gustandosi la sensazione dell'acqua calda. La corsa
mattutina ormai era diventata un'abitudine e correre per lui era diventata la
cosa più naturale del mondo, lo aiutava a riflettere e a scaricava tutte le
tensioni. Il telefono squillò come al solito e da una settimana succedeva ormai
e sempre alla stessa ora. Si affrettò a rispondere con la convinzione che anche
questa volta avrebbero riappeso. Di nuovo quel silenzio, di nuovo quel respiro,
ma stavolta una voce flebile "Mi chiamo Ramona, ho bisogno di lei". (Mara Paviola).
Ma quella visione di donna matura e determinata che si
sedette al suo tavolino, lo prese impreparato e per alcuni aspetti confuso in
mente sua, ma una confusione dolce che fino ad ora non aveva mai assaporato.
Marco non sapeva con chi stesse interloquendo fin quando il giorno dopo incontrò
Ramona. Per il lavoro che svolgeva non si era mai preoccupato di costruirsi una
famiglia, poiché i pericoli da affrontare erano all'ordine del giorno ed era
perfettamente consapevole che chiunque gli si fosse avvicinato avrebbe
rischiato la vita. (Luigi de Vivo).
Anche Ramona si stupì di trovarsi di fronte ad un uomo così
attraente, ma era troppo spaventata per lasciarsi andare a considerazioni che
non riguardassero il motivo della sua presenza. (Mara Paviola).
Dopo i convenevoli d'obbligo, Ramona rivelò tutto
ciò che aveva udito nel dialogo tra Carlo e lo sconosciuto. Alla fine Marco,
pensieroso, proferì dei suggerimenti da adottare nel frattempo che fosse
riuscito a scoprire qualcosa in merito a Carlo.
(Luigi de Vivo).
Ramona tirò fuori una busta caduta dalla tasca di Carlo che conteneva
diversi documenti, sempre con il viso di Carlo ma con nomi diversi. Marco alla
vista di quel volto sobbalzò, era proprio il tipo che aveva visto parlare con
il suo amico morto.
(Mara Paviola).
Le rivelazioni fatte da Ramona attirarono l'attenzione del
Commissario che congedandosi, le diede alcuni suggerimenti da adottare nel
frattempo che fosse riuscito a trovare indizi sul sospettato. Quel dialogo era
servito a Carlo per rafforzare la sua ipotesi riguardo il falso suicidio del
suo collega. Trascorsero alcuni giorni di indagini che il Commissario stava
attuando in maniera non ufficiale e senza poter coinvolgere i colleghi della
sua squadra per non subire intimidazioni da parte
del Capo. Quest'ultimo infatti, aveva ormai
archiviato il caso. Ramona, intanto aveva adottato i suggerimenti di Marco evitando
di incontrare Carlo senza farlo insospettire. Nella sua mente si affollavano i
pensieri negativi che quel rapporto stava sviscerando e che di certo stava
portando ad un epilogo non voluto e non desiderato.
(Luigi de Vivo).
Carlo era in preda al nervosismo, fumava una sigaretta dietro
l'altra, non riusciva a capire dov'era finita la busta con i documenti che
dovevano servire a farlo uscire dall'Italia, sentiva il fiato della polizia sul
collo, prima che quel maledetto poliziotto l'aveva scoperto con un carico di droga...poi
Ramona che non collaborava più come prima e che sembrava sospettasse qualcosa,
e ora un altro carico in arrivo che sarebbe stato l'ultimo si ripromise...
troppi rischi però, ormai poteva permettersi di ritirarsi.
(Mara Paviola).
Quest'ultimo carico di droga aveva deciso di dirottarlo a
Genova e di utilizzare dei corrieri per il trasporto a Milano. La posta in
palio era propedeutica al prosieguo della vita mondana, delle escursioni, le
serate di gala, per non parlare di tutti i retroscena che potevano implicare
quella sua conduzione quotidiana. Tutto ciò spingeva i pensieri di Carlo verso
una sistemazione definitiva. (Luigi de
Vivo).
Ramona disperava di uscire indenne da questa situazione, era
terrorizzata se Carlo avesse scoperto la sua denuncia per lei sarebbe stata la
fine, se lo sentiva nelle ossa...Ripensò allo sguardo allucinato di Marco alla
vista dei documenti, ma chi aveva riconosciuto? Chi era Carlo? In cosa era
implicato? Cominciò a tremare, non solo per quello che poteva succedere a lei,
ma a sua figlia! Quale arma migliore allora per una vendetta? E se si fossero
vendicati di lei colpendo sua figlia? Con questi tristi pensieri andò a letto,
sapendo già che il sonno non sarebbe arrivato... Marco nel frattempo era
elettrizzato; finalmente le cose cominciavano a muoversi, aveva trovato il
famoso Carlo e qualcosa gli diceva che lo avrebbe portato dritto al "fantasma".
Il suo sesto senso gli diceva che era sulla pista giusta, dopotutto erano
giorni che lo seguiva e ora dopo averlo visto trafficare tutto il giorno, aveva
capito che stava per succedere qualcosa. Ecco che lo vide salire in auto e
partire come un razzo. Cominciò a seguirlo tenendosi a distanza; il suo istinto
lo spingeva a chiedere rinforzi, altrimenti non avrebbe potuto spiegare al suo
capo che non solo il suo amico, ma ora
anche lui aveva fatto un'indagine privata. Se si
fosse scoperto, lo avrebbero buttato fuori e non poteva permetterlo, il lavoro
era tutta la sua vita. Dunque prese la decisione di agire da solo. Intanto
Ramona doveva chiamare Antonio. Prese questa decisione dopo aver riflettuto a
lungo. Se Aurora era in pericolo il padre aveva il diritto di saperlo, infatti le
avrebbe chiesto di portarla via e di proteggerla. Quando Antonio sentì la voce
di sua moglie, lacrime copiose cominciarono a scendere dai suoi occhi,
l'emozione era tanta, da molto tempo ormai non la sentiva più. Aurora andava spesso
a trovarlo, ma lui non aveva più avuto il coraggio di affrontarla ed avrebbe
dato qualsiasi cosa per tornare indietro e cancellare il tradimento. Quando
Ramona smise di parlare, Antonio era annichilito, non capiva bene la
situazione, ma aveva avvertito la paura di perdere le persone più preziose
della sua vita! Si mise in viaggio anche se era stanco morto, infatti la sua
era stata una giornata davvero massacrante, ma non solo avrebbe portato via sua
figlia, avrebbe protetto anche Ramona! Correva a velocità sostenuta sorpassando
le auto che protestavano suonando ripetutamente il clacson, quando
all'improvviso si trovò dietro un'auto che gli sembrava di conoscere. Intravide
un viso familiare...riconobbe Marco, il suo amico commissario. Non gli pareva
vero di aver avuto tanta fortuna! Decise subito di seguirlo, gli avrebbe
spiegato la situazione e chissà se in due sarebbero riusciti a decidere
qualcosa. Carlo, ignaro di essere seguito, arrivò al porto dove lo aspettava un
carico di droga che aveva nascosto dentro un'imbarcazione al di sopra di ogni
sospetto. Il tipo incontrato al bar gli si avvicinò con in mano una valigia
molto ingombrante in cui c'erano chili di cocaina pura. Aspettarono in silenzio
che arrivassero per via mare i compratori. Da lontano si sentiva un rumore, era
una barca che si stava avvicinando lentamente. Scesero due uomini e Marco che
aveva l'impressione di essere seguito, accostò la macchina e aspettò che
l'altra proseguisse, ma con sua grande sorpresa, la vide accostare. Aveva già
la mano sul calcio della pistola quando vide scendere il suo amico Antonio.
Dopo la sorpresa e i saluti, Antonio lo mise al corrente degli ultimi
avvenimenti. Marco vide in lui un alleato ed allora salirono tutti e due nella
sua auto e proseguirono sempre dritti, visto che quella strada portava solo al
porto. Dopo un breve tragitto, si fermarono e nascosero l'auto dentro un
capannone disabitato. Anche Antonio aveva una pistola acquistata tempo prima
per legittima difesa. Proseguirono a piedi finché non sentirono delle voci, si
nascosero dietro un muro e si misero ad ascoltare delle voci che sembravano
litigassero furiosamente. Ecco all'improvviso uno sparo! Videro un uomo
accasciarsi a terra. Marco riconobbe Carlo e gli altri tre cominciarono a
fuggire verso la barca, ma vennero fermati dal commissario ed Antonio che avevano
fatto credere di essere molti di più. Quando i trafficanti poi, si resero conto
che erano solo in due, ormai era tardi , erano già legati con una corda di
fortuna. A questo punto Marco non poteva far altro che chiamare la centrale e
fare arrivare un'ambulanza. In seguito, seduti in un locale, Antonio e Marco
stavano raccontando a Ramona ed Aurora l'epilogo della loro avventura notturna.
Carlo era un narcotrafficante, ricercato in vari Stati e quando Ramona lo aveva
visto al bar stava concludendo gli ultimi accordi per quello che pensava fosse
l'ultima operazione. Lei si era fidata purtroppo di quell'uomo, senza sapere
che era stato mandato dal suo eterno rivale che aveva già dato l'ordine di
eliminarlo per restare l'unico spacciatore. La ferita di Carlo si rivelò
superficiale e questo permise al commissario di interrogarlo. Il suo mutismo
però, si dileguò quando lo misero al corrente del complotto ed allora per
vendicarsi, fece nomi e luoghi, il che avrebbe permesso la cattura di uno
spacciatore ricercato in tutto il mondo e di tutti i suoi complici, oltre
l'arresto di Carlo detto "Il
fantasma". Marco salutò e promise di metterli
al corrente delle novità. Restarono in tre. Aurora corse dietro al commissario
per farsi raccontare i particolari della storia, mentre invece Antonio e Ramona
si guardarono sorridendo al pensiero che Aurora un giorno avrebbe scelto il
giornalismo come i suoi genitori. Ma il sorriso si spense sulle loro labbra, si
guardarono a lungo, ognuno sperava che l'altro facesse il
primo passo. Antonio non osava chiederle perdono e
Ramona non voleva si sentisse umiliato. "Ciao" gli disse, e
"Ciao" lui gli rispose. Si allontanarono così ognuno per la sua
strada. Antonio si fermò di colpo e si voltò. La guardò camminare e pensò
"non posso perderla..." Ramona si fermò sentendosi osservata, i metri
che li separavano furono ben presto superati, si abbracciarono. "Ti
amo" disse Antonio. "Ti amo" rispose Ramona. (Mara Paviola).
Lui la cinse a sé con un fremito di passione, mentre le mani
di lei scivolarono dolcemente accarezzandogli la nuca. Si baciarono con il
cuore in gola, e mentre i respiri si facevano affannosi e i corpi si
stringevano impetuosi, le loro anime si unirono in un vortice di eros.
All'improvviso lui si fermò e scostandosi forte, le afferrò le mani. I loro
sguardi divennero più profondi della notte...gli occhi scintillanti più delle
stelle, con i visi rischiarati da una romantica luce lunare. Il tempo si fermò.
Lei con le dita della mano destra, con fare ammaliante, ridisegnò dolcemente e
lentamente i contorni delle labbra di lui che pazzo e fremente d'amore,
fissandola negli occhi, la riavvicinò con forza improvvisa e la baciò con
trasporto, lasciandole scivolare le mani lungo i fianchi. Un vento caldo e
complice univa ed avvicinava i loro corpi ardenti di desiderio...Una passione
mai sopita che riaffiorava come un uragano, in una nuova, rinnovata ed enorme
tempesta di fuoco... (Ellybetta).
THE END