mercoledì 24 settembre 2014

Intervista a Ciro Cianni

Un poeta-artista che ama la parola ed il colore, Ciro Cianni

Fra libri e collage, vocali e lettere, immagini e colori… c’è la mia vita” per Ciro Cianni, poeta nativo di Chivasso (To), ma che dal 2003 vive e lavora a Roma. La sua prima opera poetica risale al 1992 ed è intitolata Speranza. Prosegue con una seconda raccolta Riflessi Bui, nel 1995. Pomeriggio di Luna invece, la sua terza opera, nell’anno successivo.
Quei respiri che l’arte ci dà, quell’eterno sacro fuoco che brucia le mediocrità e le sporcizie del mondo” inneggia tale poeta, le cui opere sono state inserite anche in diverse antologie. Numerosi i premi, tra cui quello speciale “Selezione Passaporto”,  il premio “Leaders”, il premio speciale “Edizioni Duemila”, “Oscar della Cultura”, “Encomio Solenne”, “G. Abiuso”… e numerose Menzioni di Merito.
Nel 2003 il quarto libro Alba e ritorni… (Lepisma Edizioni Roma) e nel 2008 il quinto Giovedì (Lepisma Edizioni Roma).
“Ciro, non solo premi, anche il titolo di Cavaliere Accademico da parte dell’Accademia Francesco Petrarca. Cosa significa ricevere questa nomina per un poeta?”.
Ricevere dei premi è sempre un qualcosa di piacevole... Questa nomina ancor di più, è come se mi riportasse indietro nel tempo... essere un Cavaliere per difendere le proprie idee, la propria fede anche con la vita”.
“Hai vissuto per un periodo di tempo in Calabria. Cosa ricordi più felicemente e cosa più tristemente e, torneresti a viverci se possibile?”.
Diciamo che dalla Calabria non mi sono mai distaccato, quando capita, o lo faccio capitare, sono presente in presentazioni di libri o eventi... Comunque è importante ritornare alle nostre origini, le nostre radici ma anche costruire le proprie 'ali' ogni giorno in qualsiasi posto si possa vivere”.
“Hai anche tenuto nel 1999, un corso di poesia per il Progetto Luce, presso la Casa Circondariale di Paola (Cs). Cosa ti eri proposto di trasmettere e cosa invece ti è stato trasmesso da chi è in prigione?”.
È l'esperienza personale e poetica più importante che ho vissuto ad oggi. Ho dato tanto... ho ricevuto di più. Momenti che passavano fra parole ed emozioni in un luogo freddo e finestre sbarrate... Ma si riusciva, attraverso la poesia, ad 'evadere' ad andare e tornare da posti nuovi o posti già visitati ma visti con 'occhi nuovi'. Ancora oggi conservo fra i miei 'premi' una poesia che un detenuto mi ha dedicato... è il riconoscimento più importante ricevuto. Sto cercando di rivivere un'altra esperienza così ma non ho trovato un’ associazione che realizzi progetti per i detenuti, spero un giorno di rientrare in carcere”.
“Dato che partecipi a delle mostre, come può un poeta inserirsi in una mostra fotografica?”.
Oltre a scrivere realizzo collage su tela con parole e immagini, anche se il mio grande amore è la poesia. Ho fatto delle mostre portando sempre la mia poesia... per confrontarmi, per crescere, per testimoniare la mia fede”.
“Cosa denunceresti attraverso la tua poesia?”.
Denuncerei la mancanza d'amore che c'è. Sembra banale... ma esiste questa privazione di sensibilità, rispetto e ricerca di serenità. Senza andare sul mieloso... quella non è poesia!”.
“Nel 2012 la segnalazione della Giuria al Premio Internazionale Roberto Farina per Ho visto solo cielo. Come mai questo scritto?”.
È il titolo di una raccolta poetica, che sto ristampando ed uscirà fra un mesetto. Questo titolo è un verso di una mia poesia: giovedì ( Sto camminando/ da tanto tempo/ ma ho visto solo cielo). E' dedicata a mio zio Luigi, un sacerdote come pochi... mi ha dato tantissimo, ho avuto la fortuna di 'viverlo' ogni giorno, ogni momento ti dava quella testimonianza, che purtroppo oggi manca, quelle risposte che il quotidiano ti pone dinanzi continuamente con domande a cui non si riesce a dar seguito con la nostra vita”.
 “Quale pensi che sia il colore che non possa mai mancare in una poesia?”.

Amo di più il rosso, ma credo che tutti i colori come tutte le parole abbiano le proprie sfumature, la propria 'vita'. Sta nel saperli usare... dando loro il giusto respiro”.
                                                                                                 Ellybetta

Nessun commento:

Posta un commento