mercoledì 8 ottobre 2014

Ramona Parte Prima

Ramona Parte Prima

Era una serata magnifica. I grilli cantavano. Si affacciò al balcone e rapita nei pensieri volse il suo sguardo lassù nel cielo...L' indomani era prevista l'audizione. Si trattava di un film e c'erano molte parti ancora da assegnare. Ramona adorava recitare. Corpo statuario, 30 anni, occhi verdi, capelli lunghissimi e dorati ed un viso angelico. Peccato che ancora non avesse incontrato l'amore vero. (Ellybetta).
Già, il cielo, quante volte aveva volto lo sguardo verso il cielo, ma quella sera, così calda e carica di energie, era tutto diverso. C'era una stella in più, aveva da poco perso suo padre, unico riferimento della sua vita. Lo salutò prima di andare a letto e si raccomandò di esserle vicino l'indomani. Il futuro si sarebbe giocato su quel palco, in pochi minuti, troppo pochi per far conoscere il suo lavoro. Lo baciò idealmente e
rientrò chiudendo dietro di sé le persiane, sapeva che c'era una storia tutta da scrivere. (Michele Sisbarra).
Era davvero bellissima! Tutti la desideravano, ma nessuno l'amava; o che l'amasse come voleva lei. Alla sua angelica bellezza, si aggiungeva un'intelligenza straordinaria, molto al di sopra della media. E lei lo sapeva. Aveva la sensazione che, in questo mondo, le donne belle ed intelligenti siano perseguitate da una misteriosa e antica maledizione. (Raffaele Magliulo).
Quella notte racchiudeva tutta l'esistenza di Ramona e l'agitazione prendeva a tratti il posto di Morfeo fino al levar del sole. Il dormiveglia della trascorsa notte, era nullo rispetto all'agitazione che pervadeva l'animo di Ramona. Il giorno fatidico era arrivato... (Luigi de Vivo).
 C'erano delle concorrenti molto belle. L'atmosfera sembrava irrespirabile, ma ecco che entrò il regista del film e una commissione composta da due donne ed un uomo. Il regista soffermò per un istante il suo sguardo su di lei...il suo animo trasalì! Quell'attimo le sembrò durare un'eternità... (Ellybetta).
Era il 13 ottobre 1962.
(Valter Scopece Arredo Pietra).
Così, come spesso accade, il tempo si bloccò nell'animo di Ramona e la consapevolezza che il proprio destino fosse legato a quest'evento. Dopo qualche trentennio e, dopo che altre donne avevano effettuato la loro audizione arrivò il
momento agognato da anni di studi, sacrifici e tentennamento... (Luigi de Vivo).
To Ramona, Bob Dylan ...colonna sonora. (Giovanni Rodolfo Pacchini).
Ed ecco che all'improvviso apparve davanti ai suoi occhi, colui che definirà la creatura più bella che Ramona avesse mai visto. E se fosse soltanto. miraggio? Uno dei suoi tanti sogni divenuti realtà? (Stefania Chiappalupi).
Era bellissimo, aggraziato, quasi etereo nei movimenti e negli sguardi. Incrociò per
un istante il suo sguardo curioso ed ammaliato. Fece un lieve sorriso, così piccolo ma al contempo così carico di tenerezza e di passione. Chi era quell'angelo caduto dal cielo? (Diego Romeo).
Ramona salì sul palco. L'emozione era tanta, ma il desiderio di poter manifestare tutto lo scibile appreso nel corso degli anni prese il sopravvento. Ramona, assorta nella sua rappresentazione. aveva escluso il mondo circostante ed era calata nel personaggio. Null'altro pensiero pervase la sua mente,mentre le parole riempivano l'assordante silenzio presente nel teatro. Il monologo da Lei intrapreso prendeva forma e consistenza. Ramona non stava recitando, ma costruendo tasselli necessari per la sua
esistenza. La finzione si era trasformata in realtà e quei momenti che per altre pretendenti sembravano infiniti, al contrario per Ramona si dissolvevano come neve al sole. Il tutto a rimarcare la naturalezza delle parole proferite e la capacità di compenetrazione nel Personaggio. (Luigi de Vivo).
Ramona sul palco esprime tutto il suo talento appreso dai tanti anni di studio. Il pubblico la applaude stupefatto. Lei tra la folla nota il volto di un ragazzo semplice, ma dagli occhi lucenti come diamanti, che non osserva altro che la sua
immagine...è rapito dalla sua bellezza. Continuando la sua recitazione Ramona scende gli scalini del palco continuando con frasi non da copione ed avvicinandosi, gli sguardi si perdono... (Piero Milo).
Mentre le altre pretendenti erano state bloccate nella loro rappresentazione, Ramona continuava imperterrita e senza sosta nel duo monologo e nessuno nella sala e dietro le quinte osava disturbare quella melodia armonica che echeggiava nell'aria. Ramona, in quel momento non riusciva a pensare a null'altro che quella era la sua esistenza. Alla conclusione Ramona si fermò in silenzio davanti al regista e ai suoi collaboratori in attesa di un responso. Bernaldo, per primo, il regista accennò qualcosa ai suoi collaboratori e, per essi parlò Alessandra, la collaboratrice personale di
Bernaldo. "Signorina la sua interpretazione è piaciuta. All'interno del nostro staff abbiamo necessità di personaggi che abbiano capacità interpretative tali quali Lei ha mostrato, comunque lasci i suoi dati alla segreteria e le faremo sapere”.
(Luigi de Vivo).
Ramona era tesa come una corda di violino ... non era incertezza sua, forse troppa consapevolezza dell'importanza dell'impegno! Quando entrò negli studi le si fece incontro un bel ragazzo alto e simpatico e scoprì che era l'aiuto regista. Il ragazzo capì il travaglio interno di Ramona e, presala dolcemente per mano la introdusse in quel labirinto variopinto. La mano di lui, il suo sorriso rassicurante, le fecero sparire gran parte della sue ansie ed incertezze. Era entrata nel "tempio", con un buon accompagnatore, adesso stava a lei camminare... (Renato Verini).
Avvertì qualcosa nell'aria. Le luci del palcoscenico iniziarono a diventare sfocate, il pubblico era una massa informe di luci ed ombre, i suoni sembravano terribilmente ovattati. Avvertì una forte sensazione di vertigine: tutto le sembrava girare vorticosamente, fino a provare una terribile nausea. Poi nulla più, buio pesto. Si risvegliò nel suo letto, a casa sua. Aprì gli occhi e si chiese cosa le fosse successo. Era stata davvero al provino oppure tutto era solo una illusione, una proiezione onirica dei suoi desideri di carriera nel mondo del cinema?
(Raffaele Magliulo).
Adesso si trova lì, dietro i vetri della sua finestra ad aspettare che arrivi lui, quel ragazzo che tanto le piace, ma che un po' di paura le fa provare...
(Carmelo Argento).
Intrepida aspetta il responso e che si faccia vivo quel ragazzo… (Ellybetta).
Squilla il telefonino e Ramona si precipita a rispondere. Una voce amica, dall'altra parte che inizia a bomdardarla di domande. Era Ester, l'amica del cuore in ansia di notizie. Si vedettero alle 10,00 al solito bar Sensation, per prendere un caffè. Dopo i convenevoli iniziali, Ramona iniziò a raccontare a fiume tutta la giornata precedente Nell'intercalare del suo racconto, alla notizia di Alessio, il vice regista, gli occhi di Ramona iniziarono a divenir lucidi come quelli di chi ha un dolce ricordo. Alla fine Ester chiese a Ramona cosa intendesse rispondere alla chiamata della segretaria del regista. Trascorsa tutta la giornata e quella successiva, Ramona teneva tra le mani quel biglietto di Alessio ed era in confusione del perché, convinta com'era andata l'audizione e, vista la richiesta di attori, non riusciva a capacitarsi del perché non ancora fosse stata contattata. (Luigi de Vivo).
Ma ecco che il suo cellulare iniziò a squillare... (Ellybetta).

Per un attimo Ramona restò bloccata, col telefonino in mano, anche perché risultava numero privato. Alla risposta Le venne comunicato che il suo personaggio si doveva inscenare a proposito. Purtroppo il film la Bella e la Bestia, era stato ricoperto da un'altra, ma in itinere della scenografia, il regista aveva intenzione di creare un nuovo personaggio dove poterla collocare. Ormai erano trascorsi 6 giorni dall'audizione, Ramona, malgrado la gente è solita additare le belle donne perché riescono ad avere una vita avvantaggiata, come era solita, il fine settimana andava a lavorare al Kennedy, il pub più frequentato della Città . Era passata già da un po' la mezzanotte, quando Ramona soffermò' il suo sguardo verso un tavolino messo in penombra e un po' in disparte, due figure di uomini che le ricordavano qualcuno. Avvicinandosi si imbatté in Bernardo e Alessio in atteggiamenti confidenziali. (Luigi de Vivo).

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